mercoledì 14 dicembre 2011

MI VENDICHERO' DEL BULLISMO SUBITO

Kiruby Età: 15
Ciao il mio Nick è Kiruby (non ci tengo a dare il nome vero), sono un ragazzo di 15 anni, ho appena superato la prima superiore, con vari problemi in classe, problemi gravi a casa e con poca voglia di studiare, ma non sono qui a scrivere della scuola, sono qui per scrivere una testimonianza di Bullismo che tralaltro devo ancora cercare di risolvere. In terza media stavo tornando a casa da scuola con i miei amici, (amici si fa per dire) insomma mentre camminavo un ragazzo mi si avvicina e mi spinge dicendo \"Che ca*** fai?\" allora io mi arrabbio butto via lo zaino e mi avvicino arrabbiato, ma lui se ne era già andato. Poi dopo qualche settimana una domenica passeggiavo con il fratello del mio migliore amico, avevo un coltellino in tasca perchè per tagliare una custodia di un videogioco Gta san andreas, mi ero dimenticato di posarlo a casa e lo notai subito, all\'improvviso davanti a me passò lo stesso ragazzo, e con la scusa di chiedermi l\'ora mi mise le mani addosso, allora io lo presi per il collo e lo sbattei contro una macchina, e anche lui mi prese per il collo, stavo per cacciare fuori il coltellino ma ci ripensai, e inoltre ci fermò un vecchio e me ne andai insieme al fratello del mio migliore amico. Allora mi informai su questo ragazzo e subito trovai chi mi disse nome e cognome, ed esattamente quel giorno lo incontrai e mi prese per la maglia io non reagii perchè ero nell\'edificio scolastico e quindi sarei stato sospeso, io me ne andai. L\'ultimo episodio risale al 2 gennaio 2011, quando mi seguì con i suoi 3 amici e con la scusa di cadermi addosso per sbaglio mi mise di nuovo le mani addosso, lo volevo prendere a pugni, ma un mio amico ci separò ma ad un certo punto un ragazzo di colore disse \"Fermi, non si fanno queste cose qua!\", ovviamente riferito a loro e non a me, io mi girai verso questo ragazzo, poi mi rigirai e SORPRESA!! Questo ragazzo di cui pronuncierò anche il nome Leonardo, ero già 3 kilometri lontano da me, io mi misi a ridere, e feci amicizia con questo ragazzo che ci salvò, il suo nome era Derrick.
Non lo vedo più da quella data per sfortuna, perchè non vedo l\'ora di vendicarmi, all\'inizio gennaio e febbraio sembravano mesi di distruzione psicologica, non volevo uscire di casa, ma presi il coraggio e cominciai a cercarli, e anche adesso non li ho ancora trovati, ma mi è giunta un informazione da un mio amico, che mi ha detto che Leonardo andrà difianco alla mia scuola superiore, sinceramente ho un po\' di paura, perchè ci ho riflettuto si farà degli amici idioti come lui, e li comincieranno atti di bullismo ancora più gravi, ed io sto cominciando a prepararmi da ora. Ne ho parlato ai miei, ma mia madre mi dice \"lasciali perdere\", mio padre è quello che mi ha dato più fiducia perchè mi ha detto che se mi aggrediscono posso chiamarlo, e lui chiamerà i suoi amici che mi aiuteranno. Spero che questo si risolva al più presto, il mio vero nome è Giuseppe.

BULLISMO GIA' IN PRIMA ELEMENTARE

mg63 Età: 48
sono la mamma di un bambino di 6 anni che ha appena iniziato - e con molta positiva disposizione - la prima elementare. il terzo giorno di scuola é uscito con una ferita sanguinante alla tempia sinistra, causa un elastico. la maestra non mi ha detto nulla ma ha strillato quei bambini. gli hanno sottratto cose dall\'astuccio e scarabbocchiato quaderni ed astuccio, gli hanno spezzato penne e gomma da cancellare. ma la maestra non si é accorta di nulla. ieri mio figlio ha reagito spezzando a sua volta alcune matite a questi bulletti. la maestra gli ha messo una nota sul diario.
il mio bimbo é onesto, tranquillo, educato e sensibile (aiuta anche i bimbi disabili, meno fortunati di lui) e vederlo piangere mi fa male, anche se l\'ho punito togliendogli una scatola di matite nuove a titolo di rimborso e facendogli chiedere scusa alla maestra. non so come far rafforzare il suo carattere e preservarsi da queste situazioni...

MIO FIGLIO E' PERSEGUITATO DA UN BULLO

mamma Età: 37
Ho un figlio di 11 anni e mezzo che da anni è perseguitato da un bullo. I primi anni delle elementari mio figlio manifestava comportamenti aggressivi verso i compagni di scuola,a lungo ho pensato che non fosse normale e l\'ho portato da vari psicologi e terapeuti dei servizi sociali e anche privati. Finchè uno psicologo mi ha aperto gli occhi: \"Signora,suo figlio subisce maltrattamenti da parte di un compagno\".
Me l\'aveva detto mio figlio,ma da oca non gli ho mai creduto e l\'ho rovinato con le mie mani. Per fortuna i genitori del bullo hanno deciso di mandarlo in un\'altra struttura scolastica,a quanto pare per colpa di mio figlio. Vi dico solo che da quando il ragazzo è stato spostato la classe è migliorata notevolmente,mio figlio non è certo un ragazzino calmo e tranquillo,però nessuno è mai venuto a casa mia a lamentarsi del comportamento,a casa dell\'altra mamma c\'è la fila...
Ora,avendo iniziato la scuola media,si ritrovano nella stessa struttura,per fortuna non nella stessa classe.Però il bulletto continua a tormentarlo con offese pesanti,derisioni e anche percosse. Mio figlio ha perennemente qualche livido addosso che gli procura l\'altro e non può più andare al parco giochi con gli altri perchè è perennemente inseguito e picchiato. Non è il solo comunque,ci sono altri bambini tormentati da questo ragazzino.
Ho avvisato la guardia comunale,il preside,il sindaco e il maresciallo dei carabinieri. Non ci si può muovere,il ragazzo ha meno di 14 anni. Intanto io corro una volta alla settimana dagli psicologi per rafforzare mio figlio,mi ha veramente cambiato la vita questa situazione. Posso solo augurare che qualche lumino di intelligenza si accenda nella testa di quei genitori,ma dubito possa accadere.
Aspetto tempi migliori.

A CAUSA DEL BULLISMO MIA FIGLIA VUOLE CAMBIARE CLASSE

a.maria Età: 49
Buonasera, sono la mamma di una ragazzina di 14 anni che ha cominciato la prima superiore.
Purtroppo, solo dopo un mese di scuola si trova in una situazione che a mio vedere si tratta proprio di bullismo.Ha cominciato la scuola con tanto entusiasmo e con la voglia di fare nuove amicizie; anche perchè alle medie non ha avuto una buona esperienza in fatto di amicizia. E\' sempre stata una ragazzina timida.La prima settimana di scuola si era fatta alcune nuove amicizie di cui era molto contenta, All\'interno del gruppetto c\'è anche una sua ex compagna delle medie che si riteneva essere sua amica (anche se in passato le aveva fatto parecchi torti che però mia figlia le ha sempre perdonato). Dopo la prima settimana e dopo una discussione avuta fra loro due a causa di una frase poco felice nei riguardi di mia figlia, anche le altre nuove amiche hanno cominciato senza alcun motivo ad isolarla, a prenderla in giro ed a parlarle alle spalle senza che lei abbia a loro fatto niente. Nonostante abbia chiesto spiegazioni loro continuano con questo atteggiamento a cominciare dalla sua ex compagna. Ora, mia figlia, stufa di questa situazione, giustamente ha manifestato l\'intenzione di cambiare classe se non proprio scuola. Domani andrò a parlare a scuola e spero che facciano qualcosa.Ringrazio anticipatamente per i consigli che mi darete.

NON RIESCO PIU' A FAR FINTA DI NON SUBIRE

piccola me Età: 16
Alle scuola medie avevo un\'altro crattere,mi arrabbiavo per le prese in giro,urlavo e picchiavo chi mi dava fastidio,sono finita più volte dal preside,ma mi sentivo rispettata,nessuno si sarebbe mai permesso di farmi niente.Poi ho deciso che alle superiori non l\'avrei fatto più,volevo andare daccordo con tutti,ma non è stato così.perchè i miei compagni quasi tutti,mi prendono in giro.allora ho portato caramelle a scuola pensando che se le davo non mi avrebbero scocciata più,ma hanno iniziato a guardare nella mia borsa e prendersi tutto senza chiedere;così mi sono sentita davvero imbarazzata e mancata di rispetto e non ho portato più niente.un giorno hanno davvero esagerato,facendo un romore simile ad una scorreggia e hanno detto che sono stata io a farla,mi hanno insultata talmente che ho minacciato uno che l\'avrei picchiato(naturalmente non l\'ho fatto,ma la voglia era tanta,perchè la pazienza di ognuno di noi ha un limite)loro trovano sempre la scusa per prendermi in giro e tutti ridono.Io sono davvero stanca di tutto questo perchè penso che siamo abbastanza cresciuti per certe cose,sono arrivati al punto da scriverlo anche su facebook e ho dovuto cancellarli tutti sperando che nessun\'altro li abbia letti prima di me.Io intanto continuo a far finta di niente come mi hanno consigliato,ma sono arrivata al limite giacchè dovremmo passare ancora un pò di anni insieme.Vi prego di darmi un consiglio al più presto,mille grazie in anticipo!!!

http://www.iltuopsicologo.it/Bullismo.asp

RISPONDO IN BASE AL VOSTRO CONSIGLIO

mara Età: 11
ciao,sono mara.la vita delle elementari era bella,tutti mi ascoltavano e mi vuolevano bene,mapoi alle medie è cambiato tutto.ero bella,cosi (come fanno oggi i maschi) mi ha iniziato a prendere in giro un ragazzo \"non normale\" (ha perso il padre e 1 fratello e una sorella).pultroppo ci stanno pure chi fa amicizia con lui (perchè sono pure loro monelli) e mi hanno iniziatoa prendere in giro i suoi amici.con l\'aggiunta di 2 gelose (una chiatona che la prendono in giro chiamandola big babol perche si veste o di viola o di rosa e una che deve indossare gli occhiali e prendono pure a lei in giro)sono scoppiata per 6 volte.dico sempre tutto a i miei genitori,alle insegnanti e alla preside quando serve (che lei nn è affidabile)ma non ho avuto cambiamenti.sono oggi venuta a vedere la pagina e mo quando diro per esempio \"scemo\" e loro risponderanno "cm te" io gli diro "no sono idiota" per il vostro consiglio.grazie

http://www.iltuopsicologo.it/Rimedi_contro_il_Bullismo.asp

domenica 5 giugno 2011

SONO STATA ISOLATA, DERISA E SCHERNITA

RagazzaDelusa Età: 19
Sono una ragazza di Milano che frequenta la quarta superiore. Studio in un Linguistico Progetto Erica quindi la mia classe è composta maggiormente da ragazze(17). Sono 3 anni che vengo completamente isolata, derisa e schernita.
Tutto iniziò per la compagnia che frequentavo, poichè le mie compagne non l'apprezzavano.
In seguito, avevano iniziato a deridermi per qualsiasi cosa potesse venirgli in mente: la musica che ascoltavo, l'aspetto fisico(a causa di ciò mi sono anche ammalata di bulimia nervosa), il mio modo di vestire, il mio modo di parlare o comportare, i miei voti,ecc...
Oltre alle cattiverie e alle risatine che subivo ogni giorno per 6 ore, sono stata vittima anche di scherzetti stupidi.
Per esempio,mi sono trovata i quaderni strappati, le cicche attaccate alla sedia e allo zaino oppure lanciate nei miei capelli(che ho dovuto tagliare) o attaccate al mio giubbotto, le caramelle ciucciate e poi infilate tra i miei libri, il diario nascosto fuori dalla finestra, ecc...
Insomma, la mia vita scolastica fino ad ora non è mai stata facile. Più volte ho denunciato il fatto ai professori e anche alla preside del mio istituto m nessuno mi ha mai dato aiuto.
Mi sono sempre sentita dire "Resisti, tanto dopo la quinta non le vedi più" oppure "magari sei tu che sbagli qualcosa con loro".
Ho provato e riprovato a mostrarmi disponibile nei loro confronti: ad esempio se qualcuno mi chiedeva in prestito una penna o il bianchetto, non mi sono mai rifiutata di prestarglieli, e se mi chiedevano i compiti o gli appunti per copiarli, glieli ho sempre passati. Mi è anche capitato di coprirle per vari motivi, ma la situazione non è mai migliorata.
Purtroppo è diventata sempre più dura da sostenere quell'atmosfera che si era creata. Ho iniziato a perdere concentrazione in classe, e ad aver la costante paura che al minimo errore potessi venir derisa dalle altre. Così i miei voti cominciarono pian piano a scendere, e io iniziai a chiedere ai miei genitori sempre più spesso di tenermi a casa perchè ero talmente in ansia di entrare in
classe che mi sentivo male( spesse volte al punto di avere mal di pancia o mal di testa fortissimi). 2 settimane fa ad una gita, le mie compagne mi hanno nuovamente e pesantemente aggredita (verbalmente) con la scusa delle numerose assenze che ho fatto e da quel giorno non mi sono più presentata a scuola perchè mi sono sentita male per via dell'ansia che mi hanno causato. Ho informato la preside, chiedendole nuovamente aiuto, ma lei niente, ha dato nuovamente la colpa a me. Mi ha detto di finire la scuola e se proprio ci tenevo, di cambiare scuola l'anno prossimo. La preside non mi ha concesso di ritirarmi dalla scuola ma io non me la sono sentita di rientrare in quelle mura e non ho più frequentato quindi ora io sono soltanto un'alunna assente e come conseguenza di ciò la preside mi ha rimosso dal programma(a cui tenevo moltissimo) degli studenti che in estate svolgono gli stage lavorativi nelle aziende. E quindi, alla fine di tutte le mie sofferenze, l'unica punita sono stata io! Infatti sono stata avvisata che con queste assenze verrò bocciata (nonostante avessi dovuto avere la media del 7 e tre esami da fare a settembre) a priori perchè ho superato i 50 giorni della legge Gelmini. E la cosa che mi delude maggiormente è che se qualcuno avesse provveduto a me prima, forse non sarei arrivata a questo punto oggi. Ma ora capisco perchè si sentono al tg così tante storie di ragazze/i che si suicidano, dove nessuno aveva provveduto per evitarlo.

SUBISCO LA BRUTALITA' DEI MIEI AMICI

Sara Età: 16
Sono una ragazza che fin dai primi anni ha sempre mostrato un profondo interesse per tutto ciò che riguardasse l'arte e la poietica. Non mi era difficile studiare o ragionare di cose complesse,la mia mamma era sempre contenta quando i miei maestri le dicevano che qualsiasi direzione sua figlia avesse preso,sarebbe potuta arrivare a grandi risultati senza il minimo sforzo.
Grazie a questo tipo di indole avevo molto tempo libero: lo passavo volentieri
con gli amici,a ridere e giocare all'aperto.
Adoravo le persone. Mi piaceva molto stare in compagnia,amavo gli animali ed
ero felice in qualsivoglia momento ricreativo,anche solo durante la mattina passata con la mia famiglia o il pomeriggio a giocare con mio fratello.
Non ho mai avuto problemi con i miei compagni,finchè non mi sono iscritta al liceo classico.
Fin da subito ho notato una situazione paradossale. Era come...se qualcosa non andasse. Reagivano in maniera diversa alle situazioni a cui ero abituata,avevano un diverso modo di pensare. La quasi totalità delle ragazze si vestiva con magliette molto corte e che lasciavano intravedere i seni,si truccava molto e fumava spesso,anche durante il cambio dell'ora,beveva tutti i
weekend fino ad ubriacarsi. Molti ragazzi facevano uso di droga leggera. Ma quello che mi ha lasciato perplessa non è stato tanto questo,quanto la più totale assenza di sentimento e pietà umani...da parte della maggior parte.
Ho visto i miei stessi compagni deridere e prendere in giro una signora anziana che camminava per strada con le stampelle,gioire degli infortuni (molto gravi) della nostra professoressa d'Inglese,che è sempre stata una signora gentile e disponibile,chiamare a casa l'anziana vedova di uno dei miei pochi compagni di classe che sembrano essere umani e chiedere se potevano parlare con il marito della stessa,sapendo che era morto.
Tempo fa lessi una frase: "la normalità assume la forma del contesto in cui vivi. Se vivi in un mondo di giusti,è normale che tu sia giusto",se vivi in un modo dove la brutalità fa da padrona...allora è anormale colui che non compie
azioni violente contro il prossimo.
Per quanto io amassi gli altri,non potevo permettermi tali cattiverie. Non volevo fumare. Non volevo drogarmi. Non volevo deturpare il mio cuore vedendo la faccia affranta dello sfortunato che avrei dovuto deridere.
Tuttavia erano i miei compagni di classe. Il fatto che non condividessi il loro comportamento non m'impediva di starci assieme,semplicemente rifiutavo quelli che a me sembravano comportamenti sbagliati,e non ho mai rinunciato a seguire i valori in cui credevo pur sentirmi parte del gruppo.
Ho forse sbagliato?
Forse.
Fino a quasi un anno fa sono vissuta in un clima di generale accettazione,fino a quando non ho cominciato a realizzare costumi teatrali. Era naturale che la mia passione per l'arte mi portasse a fare una cosa del genere,e a dirla tutta
ero anche piuttosto entusiasta di questa mia attività.
Mettevo spesso le foto dei miei lavori su facebook,talvolta indossando le mie
stesse creazioni,dato che li realizzavo usando le mie misure. Sono stata presto contattata da fotografi che volevano realizzare degli shooting con me come soggetto,ovviamente con il consenso dei genitori.
Nononostante io non mi reputi affatto una modella,mi è stato detto che i fotografi sarebbero stati entusiasti di scattare con me anche più di una volta.
Così è stato fatto.
La notizia si è diffusa presto in classe. Tra le ragazze,tra i ragazzi.
Alcune venivano a complimentarsi con me,altre bisbigliavano con le loro amiche e i loro amici.
Fu allora che successe.
Stavamo uscendo da scuola...quando sono stata colpita da un mio compagno con calci molto forti alla schiena,che al tempo mi lasciarono vari lividi. Sentivo
la mia cassa toracica rimbombare.
La violenza di quei colpi era tale che dopo i primi non ho potuto trattenere le lacrime per via del dolore...
Alcuni dei ragazzi che gli stavano attorno gli dicevano di smetterla,tuttavia si è fermato solo quando mi ha visto in lacrime.
Se ne è andato senza una parola,bisbigliando che non gl'importava niente di quello che aveva fatto,e che non gl'importava nemmeno di me,tanto ero una persona strana.
Non ho avuto mai il coraggio di raccontare quest'esperienza ai miei genitori,e l'ho detto solo ad amici molto stretti.
Nonostante i lividi e il dolore,decisi di lasciare la faccenda in sospeso...tanto ero curiosa di sapere il perchè di quella aggressione nata di punto in bianco. Quando glielo chiesi,non ne volle parlare. Era tutto così strano. Tutto sembrava perfettamente normale.
Indecisa sul da farsi,mi accorsi che nel frattempo le due ragazze di fronte a me avevano cominciato a rispondermi male.
Quando chiamai per nome una delle due (e le chiamavo molto raramente) per chiedere una gomma,dato che avevo visto che non stava parlando con nessuno e stava semplicemente leggendo,si girò e mi disse "Che ***** vuoi."
Ci rimasi talmente male che la domanda mi morì in gola.
Anche le mie compagne di banco rimasero talmente tanto sorprese che non poterono fare altro che rimanere con gli occhi sgranati,senza spiccicare parola.
Cominciai ad essere insultata senza motivo. Mi veniva detto di tutto: che ero stupida,che ero brutta,che ero strana perchè avevo un hobby strano,che ero asociale,che facevo schifo,che era meglio se fossi morta.
Mi sono arrivate,certe volte in tono cantilenante,certe volte in tono serio,minacce di morte come "Ti taglio la gola" da parte della componente maschile.
I miei amici non riuscivano a credere alle loro orecchie. Mi chiedevano se avessi fatto qualcosa per provocare tutta questa violenza,io gli rispondevo che non avevo potuto farlo in nessun modo,in quanto mi limitavo a seguire la lezione e chiaccherare ogni tanto del più e del meno tra una lezione e l'altra. Non li frequentavo dopo scuola,nè mai li avevo incontrati in giro per la mia città.
Tutti mi dicevano di lasciar perdere o di parlare col preside.
Ma chi denunciavo al preside? Chi? Quasi un'intera classe?
E che cosa avrebbe potuto fare il preside contro di loro...contro i loro genitori,tutti molto "fieri" dei loro figli prodigio che frequentavano un liceo così prestigioso?
Continuavano ad arrivarmi insulti. Continuavo ad essere trattata male. Ora anche un mio compagno che all'inizio sembrava mio amico aveva cominciato a fracassarmi libri,penne e quaderni,e mentre lo faceva gli altri ridevano.
Quando chiedevo spiegazioni,nessuno sapeva risponderm. O mi rispondevano insultandomi.
Non riesco più a dormire.
Mangio poco,pochissimo. Ho perso 3 kili,e ne pesavo appena 50 per l'1.70 di altezza che mi ritrovo. Quello che mangio voglio vomitarlo. Non voglio andare a scuola,adesso studio con difficoltà e controvoglia.
Non riesco a stare tranquilla,nemmeno a casa,nemmeno in vacanza. Ho paura di quando dovrò tornare a scuola.
La sera poggio la testa sulla scrivania senza fare niente.
Ho cominciato a bere volontariamente bevande andate a male,saponi.
Non importa quanti amici abbia fuori da scuola: per loro sono un'asociale. Non importa quanti ragazzi vogliano conoscermi,per loro sono brutta,e faccio schifo. Non importa che abbia la media più alta della classe o che frequenti ambienti di confronto e di dibattito,per loro sono stupida. Non importa che creare costumi teatrali sia una delle arti più belle e più caratteristiche d'Italia che ci rende famosi anche all'estero (Carnevale di Venezia,Viareggio),per loro è un hobby strano. Io stessa sono tutta strana,perchè non fumo,non bevo,non mi drogo,a scuola non mi trucco e non lascio intravedere i seni.
E' inutile appellarsi a valori che non esistono. Inutile appellarsi all'amore,alla pietà,all'amicizia. E' la brutalità ad essere la vera realtà.
E tu che gli vai contro, sei solo un condannato a morte.

mercoledì 4 maggio 2011

MIO FIGLIO SUBISCE MALTRATTAMENTI DALL'INSEGNANTE

davide Età: 49
..Ho un figlio di 11 anni che frequenta la prima media in una scuola in Campania. Il ragazzino è molto timido ed ha una grossa sensibilità. Purtroppo a scuola subisce l'arroganza di ragazzini più vivaci ma la cosa che più non riesco a digerire che c'è una insegnante che lo maltratta in modo cattivo e gratuito. Il comportamento di questa signora è uniforme con tutta la classe al punto che è temuta ed odiata da tutti compresi le varie colleghe della stessa. Questa situazione viene subita da mio figlio in modo particolare al punto che pregiudica il normale ciclo di apprendimento dello stesso il quale ha un vero e proprio terrore dell'insegnante. A causa di ciò ci siamo rivolti al preside e con tanto di certificazione medica attestante alcuni episodi di crisi di panico verificatisi sia in classe che durante le varie attività sportive che lo stesso effettua settimanalmente, ricevendo rassicurazioni in tal senso. Dopo alcune settimane siamo al punto di partenza mio figlio non poche volte ha pianto in classe proprio a causa di questa insegnante che non esita a maltrattarlo. Prima di informare l'Autorità Giudiziaria le chiedo come posso avviare il problema sopratutto come posso interloquire con mio figlio il quale non ne vuole proprio parlare. Sono un Brigadiere dei Carabinieri e mia moglie è casalinga.

MIA FIGLIA SUBISCE IL BULLISMO AL FEMMINILE

mamma sola 70 Età: 40
Chi scrive è una mamma arrabbiata..sono quasi due anni che lotto contro tre ragazzine che sono in classe con mia figlia....ho sempre pensato che questa era l'età della spensieratezza,del gioco pulito, dell'amicizia...e invece mi ritrovo qui impotente a non saper che fare,che dire a mia figlia,come aiutarla...riconosco che forse ho sbagliato a tirarla su buona,disponibile e altruista..trovo che ora vivrebbe meglio se avresse un po di cattiveria...queste tre ragazzine la insultano in continuazione ma il peggio è che raccontano in giro un sacco di bugie che la mettono pure in cattiva luce...istigano le altre compagne ad evitarla...morale...è sempre sola...durante la merenda a scuola,durante le attività e perfino ai compleanni..l'ultimo ,di un suo compagno, è durato ben 42 minuti poi l'ho portata via in lacrime...che rabbia che ho dentro!!!!Non riconosco questa generazione,mi sembra tirata su senza le buone regole della convivenza,senza conoscere il significato di rispetto e amore per il prossimo...vorrei tanto vedere mia figlia sorridere come una volta...una vita semplice e spensierata almeno ancora per un po...poi già la vita ti riserva mille sorprese...mille problemi...come aiutarla???Gli insegnanti hanno le mani legate..il preside crede che il bullismo a 10 anni non esiste...mi sento impotente