Sonya Età: 16
Sono una studentessa del liceo, da quando ero alle
elementari sono sempre stata timida, ma ho avuto dei buoni rapporti con tutti,
fino alla quarta. Da lì in poi, in qualsiasi scuola o gruppo in cui sono
entrata, mi sono ritrovata sotto bullismo, a volte, pure da parte dei
professori...
In quarta e quinta dicevano che ero handicapata e che gli facevo schifo.
Piangevo spesso per questo, ma ciò che mi faceva stare male più era che in
entrambe le due scuole (la quinta l'ho frequentata in un'altra scuola, per
cercare di sfuggire alle prese in giro) a dire queste cose per prime, erano
state due mie care amiche, che per me in quel periodo, dato che i miei avevano
appena divorziato, erano tutto. Nell\'estate della quinta mi era sembrato di
uscirne, perchè avevo fatto amicizia con alcune ragazzine e uscivo spesso con
loro. Poi, a causa di un litigio scatenato nel gruppo dalla madre di una di
loro, non le ho più frequentate e mi sono chiusa in me stessa, perdendo poco a
poco tutti gli amici che avevo. Ho cambiato scuola spesso da allora: in prima
media ridevano di me e mi minacciavano, mi buttavano gli astucci a terra e mi
hanno fatto scherzi molto pesanti, coinvolgendo pure, una volta, un mio amico
(sotto minaccia)e facendoci litigare. Tutta la scuola rideva di me e così
cambiando speravo che cambiasse tutto, invece anche nella successiva sono
diventata la soggetta della situazione. Qui, oltre per la mia timidezza, mi
prendevano in giro perchè ero brutta, dicendo che nessuno voleva uscire con me
e che gli disgustava anche pensare di toccarmi. Provai anche gli scout e
dissero le stesse cose anche lì. Entrata al liceo ho cercato di essere
femminile ed estroversa e hanno iniziato a prendermi in giro per quello e
perchè ero amica di una ragazza down e per questo, secondo loro, dovevo
vergognarmi... ho cambiato di nuovo scuola, ma questa volta non sono riuscita a
fingermi estroversa. Mi hanno presto isolata e, entrata su fb e msn, non mi
hanno dato l'amicizia e qualcuno mi ha presa a parolacce, dicendo che gli
stavo sul... perchè ero associale. Una professoressa, inoltre, dato che non ero
brava nella sua materia, ha iniziato a prendermi di mira e dire ai miei
compagni che ero pazza, che dovevano chiudermi in un manicomio, che sarebbe
stato meglio non fossi mai nata, che ero una disgrazia... Sono stata ricoverata
per una malattia e lei, nel frattempo, ha sparso la voce in classe che non era
vero e l\'anno successivo che io mi fingevo cieca, perchè ho dovuto confessarle
che non vedo con un occhio.
Nella nuova scuola (ho cambiato di nuovo) vado d\'accordo con tutti e ogni
tanto esco con alcune mie compagne, ma non riesco a stare bene con loro, perchè
penso sempre che da un momento all\'altro possano voltarmi le spalle e iniziare
a ridere di me e chiamarmi sfigata. Ho paura di fargli sapere che non ho amici.
E non riesco nemmeno ad avere un fidanzato, perchè se qualcuno mi chiede di
uscire io non riesco più nemmeno a rivolgergli la parola. In molti mi dicono
che sono bella e simpatica e intelligente... ma non ci credo, non riesco
neanche a immaginare di stare con un ragazzo, di fidarmi di qualcuno al punto
da concedermi di poterlo amare.
Infatti, anche se ho detto che ogni tanto esco con loro, capita di rado, e
capita anche che a scuola io non riesca a parlare con loro, che mi nasconda
dietro un libro a ricreazione, fingendo di studiare. Ma in realtà non studio.
Non ci riesco. Ho paura di prendere brutti voti e di scoprire di essere davvero
stupida. Anche ora dovrei studiare, ma appena ci provo mi viene la nausea, come
anche prima di andare a scuola. Quest'anno ho fatto molte assenze e ho finto
spesso di stare male sfruttando il fatto che per un certo periodo mi sono
sentita male davvero, sempre per lo stress. Ma quelle cinque ore per me sono
una tortura... non so sopportare lo sguardo delle mie compagne, che mi
dimostrano in ogni modo che mi ritengono una di loro e il sapere che io non so
nemmeno ricambiare la loro amicizia. Non sopporto più niente... e verrò
bocciata per questo, per i voti bassi e le assenze. Prima ero la migliore in
ogni materia, ora sono solo una fallita che non fa altro che autocommiserarsi,
perchè non è in grado di lottare... Non credevo sarei diventata questo. Ho
deluso tutti. Vorrei tanto uscirne, ma sento che sarà dura. Sento che forse, se
mi aprissi con qualcuno, sarebbe più semplice, per questo scrivo qui... ma far
sapere alle persone che conosco tutto ciò che ho appena scritto mi spaventa,
non so se capiranno o se ciò le allontanerà di più. Mi sento diversa. Lontana.
Persa.
2 commenti:
ciao tu stai vivendo la stessa situazione che ho passato io a scuola.
ora io sono laureata e dopo la scuola ci ha pensato il prof. dell'uni a mettermi il bastone tra le ruote.
ma a parte questo ti dò un consiglio :dillo a tutti , chi fà il bullo non deve vedere che tu hai paura .
io ho subito per due anni bullismo pesante alle medie , ma mi feci coraggio lo dissi ai miei , alla parrocchia ed alle insegnanti , beh a quelle due gli è convenuto smettere se non volevano avere guai penali.
ho letto le tue parole e giuro che mi hanno fatto l'effetto di un pugno nello stomaco. E questo non solo per ovvia solidarietà con chi ha una difficoltà, ma perchè mi hai ricordato che io stesso, alla tua età, ho avuto queste difficoltà. E' stato quasi vent'anni fa, e pensavo di averlo dimenticato. Le tue parole mi hanno ricordato tutto il disagio che ho provato per i fatti che ho vissuto, ma soprattutto per lo stato d'animo che avevo a 16 anni, e che, credimi, era perfino peggiore del tuo. Si, perchè l'essenza del problema non é che ti senti diversa, ma che SEI diversa. Sei più sensibile, hai dei valori e ti preoccupi per (e degli) altri. Quando avrai trent'anni, capirai che essere diversi significa essere migliori, ma per adesso tu (come io alla stessa età) puoi solamente prendere atto che essere una ragazza per bene in un mondo di cinici, egoisti e ipocriti, significa solamente essere all'opposizione in un ambito sociale ancora profondamente immaturo, che anzichè ascoltare gli oppositori del gregge e magari imparare qualcosa di intelligente, preferisce metterli al muro. Anche questo é bullismo, anche senza risse, pugni o coltellate. E' il bullismo peggiore, quello strisciante, e sfuggente, perchè coperto dalla complicità di una maggioranza di cretini, genitori cretini di figli cretini ed insegnanti cretini di alunni cretini. Il tutto coperto da un odioso manto di ipocrita fariseico perbenismo. Che consiglio darti? Uno giusto lo hai dato da sola, e cioè parlarne e riparlarne. Intanto per sfogarsi, poi per ridimensionare. Tu mi dirai: ma parlare con chi? Ti rispondo di non dimenticare la maggioranza silenziosa. Perchè la maggior parte delle persone, proprio quelle che non si vedono, non si sentono, non fanno tendenza, sono i migliori: lavorano o studiano, rispettano il prossimo anche se non lo condividono ed hanno anche una coscienza passabile. Purtroppo nell'ambito scolastico, succede quasi sempre che anche molti ragazzi intimamente civili e maturi, si fingono deficienti per il terrore di non essere inclusi nel gruppo. Però, se ti rilassi un attimo e cerchi di vedere oltre le apparenze, troverai anche fra i cretini, chi si finge soltanto, e magari sta aspettando qualcuno come te per potersi esprimere sinceramente senza timore di essere preso a sberleffi. Infine un consiglio: fregatene, ma senza stare a pensarci. Smetti semplicemente di immaginare cosa pensa tizio o caio di quello che hai detto o fatto. Anzi, buttaglielo proprio in faccia, ma così, semplicemente, senza rancore, solo per il gusto di sentirti libera. I cretini non vanno certo presi a modello, ma (considerato che sono una vera moltitudine) non possono neppure essere ignorati. E i cretini odiano le "perfettine" perchè esibiscono dei valori che loro non potranno mai avere. Abbassa il profilo, e stai più disimpegnata, fregatene: dopo un po' anche i cretini ti apprezzeranno di più, o almeno romperanno di meno. in bocca al lupo. M
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